Commento al Vangelo di domenica 15 aprile

Commento al Vangelo di domenica 15 aprile, III Domenica di Pasqua (con l’audio di Don Fabio Rosini):

Atti degli Apostoli 3,13-15.17-19. 

In quei giorni, Pietro disse al popolo: « Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; 
voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un assassino 
e avete ucciso l’autore della vita. Ma Dio l’ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni. 
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, così come i vostri capi; 
Dio però ha adempiuto così ciò che aveva annunziato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo sarebbe morto. 
Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati ».

Salmi 4,2.4.6.7.9. 

Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: 
dalle angosce mi hai liberato; 
pietà di me, ascolta la mia preghiera. 

Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele: 
il Signore mi ascolta quando lo invoco. 
Offrite sacrifici di giustizia 
e confidate nel Signore. 

Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene?”. 
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. 
In pace mi corico e subito mi addormento: 
tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare. 

Prima lettera di san Giovanni apostolo 2,1-5a. 

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. 
Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. 
Da questo sappiamo d’averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 
Chi dice: “Lo conosco” e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; 
ma chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,35-48.

In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. 
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 
Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 
Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». 
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 

Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 

Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 
egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 
Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 
Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: 
«Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 
e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 
Di questo voi siete testimoni. 

Traduzione liturgica della Bibbia